Una carta da parati protagonista indiscussa

Prima

Dopo

Spesso nei miei lavori mi trovo a dover fronteggiare situazioni niente affatto semplici.

Ancora la figura dell’interior designer non è molto richiesta specialmente nel contesto in cui mi trovo ad operare. Molto spesso quando si arreda la casa, subito dopo essersi affidati ad un architetto per un progetto di ristrutturazione (anche qui molto spesso si opta per il fai da te, e qualche operaio improvvisato… che disastro!!!), a consegna effettuata dell’immobile, il committente tende a pensare egli stesso all’arredamento di casa, limitandosi al “riempimento” della casa, con mobili senza seguire un vero e proprio progetto, facendo riferimento esclusivamente al proprio gusto e alla scelta impersonale di rivestimenti, arredi e oggetti decorativi, senza logica, creando spazi molto spesso affollati di oggetti, poco funzionali e ed esteticamente asettici.

In uno dei miei ultimi lavori, mi sono ritrovata ad affrontare problemi concreti di riorganizzazione degli spazi e conferimento di una logica narrativa ad ogni ambiente, in quanto esteticamente e funzionalmente non c’era alcun dialogo tra gli stessi, solo una collocazione fredda e sterile di alcuni arredi (anche molto costosi), ambienti in cui colori, luci non definivano nulla, ma venivano utilizzati al solo scopo funzionale degli stessi.

La sfida, in questo immobile si prospettava davvero dura!!!

Sono queste le sfide che mi piacciono!

Lo studio degli spazi è stato fondamentale, capire il grado di illuminazione naturale (piuttosto scarso, essendo un piano terra), la dislocazione degli stessi in pianta, il numero di aperture e gli elementi di collegamento tra gli ambienti e la loro funzione.

L’appartamento era già rifinito con rivestimenti, porte e infissi  nuovi , decorazioni qua e là senza alcun rigore logico. Lo scoglio più difficile è stato dover affrontare una parete di 7 mt colorata di Fucsia, (una scala tra un Pantone 206 e un Pantone 213).

Su questa parete trovava alloggiamento una composizione con elementi sospesi e  alcuni appoggiati a terra, in scala di tortora e beige, un divano color crema su un pavimento rivestito a parquet con toni di rovere sbiancato intersecato con tavole più scure, un tavolo da pranzo in vetro, e sedie imitazione Eames effetto patchwork (no comment)!!!

Questa era la sfida più importante, successivamente ho cercato di creare un dialogo anche con le altre stanze, attraverso un disimpegno molto lungo, concepito alla vecchia maniera, che immetteva alla zona notte e ai servizi.

All’interno della zona living, dovevo inserire anche una cucina funzionale (zona lavaggio e zona cottura), che si integrasse perfettamente con il resto. Aiutooo!!! come fare?

Bè sinceramente non è stato facile ma credo di esserci riuscita.

Inizialmente il mio studio è stato necessario per conferire uno stile alla zona living, bisognava mascherare alcuni elementi come gli infissi in acciaio lucido, risultato della precedente ristrutturazione (non opera mia), creare degli effetti di luce che rendessero accoglienti e confortevoli gli ambienti, far dialogare gli arredi già presenti con pezzi nuovi che avrebbero dovuto ri-significare lo spazio.

L’elemento chiave da cui sono partita è stato quello di ricercare un rivestimento che avrebbe dovuto caratterizzare lo spazio, avevo a disposizione pareti molto grandi, con poche aperture, perciò ho deciso di creare una quinta scenografica sulla parete principale della zona living creando un impatto visivo immediato dalla zona di ingresso.

La soluzione era chiara, valorizzare la parete principale, trovare un rivestimento che integrasse il colore preponderante della stanza (a cui la padrona di casa non voleva rinunciare). Il risultato di questa ricerca è stata una carta da parati della collezione 2015 Wall&Decò, Sangallo, sui toni del tortora, che richiamava perfettamente tutti i toni colore degli arredi della zona living. Da solo questo rivestimento è riuscito a dare carattere ad un ambiente che mancava di significato.  Il resto è stato facile per le sedie ho scelto il modello Brigitte, di Riflessi, due con manici e quattro libere, sempre in una tonalità tortora abbinate al colore delle gambe del tavolo rettangolare in vetro.

Il rivestimento è diventato l’elemento scenografico che ha caratterizzato tutta la zona living; un’ altra questione non meno importante era quella di collocare una cucina che si integrasse perfettamente creando un ambiente unico pranzo-living. L’idea iniziale (la richiesta del committente) era quella di inserire nella zona giorno una cucina a scomparsa, in cui i mobili avrebbero dovuto occultare la loro funzione, (idea che non mi trovava pienamente d’accordo), vagliando le diverse soluzioni proposte dal rivenditore, ho poi deciso di optare per una cucina a parete, Slim by Elmar Cucine, a vista con elementi occultabili come il forno o il frigorifero, in cui la particolarità delle finiture materiche ecomalta, con colonne in rovere scuro perfettamente si integravano nel contesto, creando uno spazio unico e versatile, riflettendo lo spirito fresco ed elegante dell’ambiente di nuova concezione.

Ovviamente i dettagli studiati per caratterizzare ogni angolo non sono stati meno importanti, una madia su misura sospesa, i termoarredi, ancora l’angolo pianoforte in cui la star è la mia preferita Parentesi di Flos e le tende, i tessuti sempre in tono tortora e i cuscini di Elitis, che hanno reso il divano protagonista della scena.

Riuscire ad integrare tutti gli elementi in armonia non è stato facile, ma credo di esserci riuscita.

Secondo voi?

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Credits:

Foto : @Archilettura_17  – Virginia Bonura

link utili

https://www.riflessi.it/sedia-imbottita-gambe-in-legno/

http://www.elitis.fr/it/accessory/

https://www.designbest.com/it/pro/showroom/longho_design_concept_store/109563/elmar__cucine

https://www.wallanddeco.com/it-it/catalogo/ricerca/ambient/?q=sangallo